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D‘alla manutenzione, all‘assistenza
Disponibilità sette giorni su sette. Competenza e organizzazione. Rispetto dei ruoli e delle regole tecniche e commerciali. "È un lavoro che può dare gratificazioni sia professionali sia economiche... però non ha orari. Un installatore vero è quello che legge le norme e le segue, si aggiorna sui manuali, studia bene il progetto che ha in mano e poi realizza l‘impianto".Forte della sua esperienza quarantennale, Raimondo Zolin ha le idee chiare su ciò che significa fare l‘installatore e il manutentore di
impianti Termotecnici. E per i giovani che vogliono approcciare questo mestiere vede un buon futuro a patto che......

la Cierre si tro­va alla periferia nord est di Milano e il suo
raggio d‘azione si estende oltre che in quest‘area fino alle soglie della provincia di Bergamo. Attualmen­te è guidata da tre soci, tra cui Raimondo Zolin ; il loro sodalizio dura da ol­tre trent‘anni e hanno alle dipendenze una dozzina di tecnici. Classe 1952, perito elettrotecnico , Raimondo ha iniziato già nel 1974 ad occuparsi di impianti come installatore e solo nel 1986 inizia progressivamente l‘attività di manutenzione e assistenza tecnica, che man mano è diventata preponde­rante, di impianti di riscal­damento e frigoriferi. "Tuttavia abbiamo ancora alcuni vecchi clienti che ci chiamano per eseguire lavo­ri di installazione", sottoli­nea Raimondo Zolin, "e ov­viamente li accontentiamo volentieri. Ci occupiamo anche delle sostituzioni del­le vecchie caldaie di centrali termiche e dell‘installazio­ne di sistemi di contabiliz­zazione. Non ci occupiamo dell ‘installazione di caldaie murali e scaldabagni". Rai­mondo ha avuto modo di fare esperienze di installa­zione anche all‘estero, in Inghilterra e Svizzera so­prattutto: "È stata un‘espe­rienza molto interessante per conoscere realtà diverse dalla nostra, a volte miglio­ri a volte peggiori, e per maturare una formazione completa dall‘installazione al commerciale alla manu­tenzione e assistenza per la parte idraulica".
"li diploma di perito elet­trotecnico è stato utile per
ottenere i titoli per le varie tipologie impiantistiche. Inoltre abbiamo conseguito il patentino per la conduzione delle centrali termiche e il patentino frigorista. Oggi la nostra attività è concentrata sulla manuntenzionee assistenza tecnica delle
caldaie di due importanti costruttori e di impianti fri­go, sia idronici sia ad espan­sione diretta. Ad esempio in questo comparto abbiamo acquisito la manuntenzio­ne delle celle frigorifere di
clienti fiorai.
"Per rispondere a queste necessità , disponiamo di una dozzina di tecnici che a rotazione sono in grado di offrire il servizio sette giorni su sette. Tra i nostri clienti abbiamo anche delle chiese in cui sono presenti impianti a pavimento o con aerotermi".
Vì occupate anche di fonti rinnovabili?
Zolin: Abbiamo i titoli per eseguire anche impianti fo­tovoltaici, ma non ce ne sia­mo mai occupati; neppure di impianti geotermici con pompa di calore. Seguiamo invece impianti tradizionali abbinati a solare termico. Proprio di recente abbia mo acceso una caldaia per un condominio in classe A di 24 famiglie, su sei piani più negozi a livello strada
La caldaia è di soli 50 kW integrata con pannelli solari termici e pompa di calore. È chiaro che questo è un esempio virtuoso e si parla di nuova edilizia, mentre c‘è da dire che a Milano la situazione del patrimonio edilizio lascia alquanto a desiderare soprattutto per gli edifici che risalgono agli anni Sessanta e Settanta. Sarebbero tutti da riqualificare dal punto di vista dell‘efficienza energetica.

Quali sono i vostri prin­cipali canali di aggior­namento tecnico e normativo?
Zolin: In primo luogo l‘as­sociazione di categoria a cui facciamo riferimento e dove abbiamo seguito i corsi di carattere legislativo sia per il freddo sia per il caldo, per il patentino frigoristi e per le centrali termiche. L‘aggiornamento sulle nuove mac­chine viene fatto presso le sedi delle aziende con cui lavoriamo e che si occupa­no della formazione tecnica dei centri di manutenzione e di assistenza tecnica come il nostro.
Quando dovete realizzare impianti, avete progettisti con cui collaborate? E i materiali dove li acquista­te?
Zolin: Ci avvaliamo della collaborazione di un inge­gnere e di un termotecnico per la realizzazione del progetto. I materiali li acquistiamo da due grossisti con i quali abbiamo rapporti con­solidati da decenni. Diversi punti vendita hanno chiuso in questi anni, da quando è cominciata la grande crisi dell‘edilizia. Prima andava bene un po‘ a tutti, ma oggi che il settore delle costru­zioni è fermo è difficile far quadrare i conti. Diminu­iscono i volumi ma i costi di struttura e del personale permangono. Noi stessi la­voriamo sotto staffati per non accollarci ulteriori costi a cui poi sarebbe dura far fronte. Ci siamo organizzati pianificando bene l‘attività, nel periodo autunnale e in­vernale facciamo solo assi­stenza e manutenzione , da primavera fino ali‘autunno inoltrato invece cioccupia­mo dell‘impiantistica.

Alcuni installatori ci hanno segnalato che spesso i grossisti han­no il magazzino un po‘ "asciutto" e si sono organizzati con un proprio piccolo magazzino...


Zolin: Anche noi abbia­mo un piccolo magazzi­no, anzi neanche tanto piccolo: abbiamo in casa un centinaio di migliaia di euro di materiale che compriamo direttamente dai grossisti. Per tutte le minuterie invece ci rivol­giamo a un piccolo riven­ditore nelle vicinanze del­la nostra sede. Faccio però notare che un installatore che opera in Milano, diffi­cilmente ha un magazzino perché è abituato ad avere il rivenditore praticamente sotto casa.

A proposito di distribuzio­ne, che ne pensa di mate­riali come caldaie e scal­dabagni che si possono acquistare presso la gran­de distribuzione?
Zolin: A mio parere do­vrebbero limitare le vendi­te di questi prodotti perché poi chi li installa ne è re­sponsabile pur non avendo­li comprati direttamente. A noi è capitato di essere in­terpellati per installare cal­daiette acquistate da priva­ti, ma abbiamo declinato la proposta. Nel nostro lavoro ci imbattiamo a volte in installazioni che non sono fatte certo seguendo tutte le normative , che invece noi rispettiamo.
Adesso per esempio c‘è la nuova UNI 7129 sul gas che, di fatto, si divide in quattro parti ben diverse. A questo proposito devo dire che le aziende part­ner ci forniscono di ottimi manuali interpretativi che ci aiutano ad applicare le norme. A nostra volta ac­quistiamo anche le guide tecniche tramite l‘associa­zione di categoria per poter fare un confronto e un‘in­tegrazione. E per di più seguiamo corsi di formazione in aula, abbiamo acquistato un software per erogare certificati di conformità ... Mi domando, chi acquista un prodotto che necessita di un ‘installazione a norma
dalla grande distribuzione organizzata, è preparato da questo punto di vista? E di­ciamo anche che c‘è instal­latore e installatore. Un in­stallatore vero è quello che legge le norme e le segue, si aggiorna sui manuali , studia bene il progetto che ha in mano e poi realizza l‘impianto.

Che ne pensa dei fornitori di energia che propongono anche apparecchi utilizza­tori post contatore? Po­trebbe essere interessante per voi una collaborazione con loro?
Zolin: A mio avviso un for­nitore di gas non dovrebbe occuparsi di quello che suc­cede dopo il contatore, se non la verifica del rispetto delle norme tecniche. Evidentemente si tratta di pro­poste commerciali per fide1izzare i propri clienti per
un certo numero di anni,
permettendo loro di dila­zionare il costo dell‘acqui­sto della caldaia in bolletta. A noi non interessa occu­parci di questi apparecchi . Facciamo circa 500 nuovi avviamenti alI‘anno, abbia­mo una visione abbastanza ampia e completa di quello che è il lavoro di assistenza tecnica e questo ci consente di mantenerci indipendenti nella scelta dei partner con cui lavorare.
Uno dei problemi che vie­ne spesso evidenziato dalla categoria sono i tempi di pagamento lunghi i man­cati incassi, margini estre­mamente ridotti. Che cosa ne pensa in merito?
Zolin: Parlare di questo, è un po‘ mettere il dito nella piaga. Faccio un esempio: noi attualmente siamo espo­sti per due condomini per
70.000 euro! Vi sono perio­di in cui il flusso di cassa è a rischio e occorre avere un po‘ le spalle coperte se no non riesci a far fronte alle necessità. D‘altra parte se non accetti questi rischi, non lavori. Se hai la possibilità di sopportare dei mesi in condizioni del genere, continui a lavorare, se non ce le hai salti subito perché
le spese purtroppo sono in­genti. È il gatto che si mor­de la coda, i condomini non ci pagano perché a loro vol­ta hanno le casse vuote.

Come acquisite il lavoro? Zolin: Principalmente per­ché mi conoscono e poi perché queste case che rap­presentiamo ci contattano per le prime accensioni e l‘avviamento degli impian­ti, dopodiché passiamo alla manutenzione e all‘assi­stenza. La notorietà è utile anche per acquisire il lavoro di installazione.

Come vede il futuro del lavoro di installatore? È con­sigliabile per un giovane di intraprendere questo tipo di lavoro tenendo conto di come sta andando il mer­cato?
Zolin: Dipende dalla volon­tà del singolo, perché buttar­si in questo ramo vuol dire studiare per conoscere. Per fare l‘installatore oggi biso­gna studiare, essere capace di leggere e interpretare ade­guatamente uno schema impiantistico e ottimizzare poi l‘installazione. Se tu sei ca­pace di fare questo, è un la­voro con grosse prospettive, ancora oggi. Il lavoro c‘è, specialmente con le nuove tecnologie e le possibilità di risparmio energetico. Se sai che cosa c‘è dentro una caldaia e come può funzionare, il lavoro non può mancare. A rotazione, in Lombardia ci sono quattro milioni e mezzo di impianti di riscaldamento, che devono essere sostituiti. Non è un lavoro che finisce domani mattina perché arriva il teleriscaldamento, è un lavoro che continuerà nel tempo e chi come me è da quarant‘anni sul campo prima o poi lo lascerà ai ragazzi con cui lavora. Come per tutte le at­tività oggi ti devi applicare per capire fino in fondo che cosa fai, non solo guardare ed emulare, solo così puoi spiegare ai tuoi clienti e collaboratori perché si fa una determinata cosa. È un lavoro che può dare gratifi­cazioni sia professionali sia economiche ... però non ha orari . E poi ti deve piacere la parte elettrica, elettroni­ca, idraulica perché noi la­voriamo con elettricità, gas e acqua.

Un‘ultima riflessione: un progettista recentemente intervistato (v.pag 32, ndr), sul nuovo o sulle profonde ristrutturazioni, propone anche nei condomini gli "impianti no gas" (nean­che per la cucina, dove vengono impiegate le pia­stre a induzione), ovvero la tipologia pompa di calore aria-acqua, che produce riscaldamento, raffresca­mento e acqua calda sani­taria. Che cosa ne pensa di questa tipologia di impian­ti? Potrebbe anche coinvol­gere la vostra attività?
Zolin: Per non andare lon­tano, un mio dipendente ha realizzato un impianto di questo tipo. La progettazio­ne della casa è fatta in modo tale da permettere questo tipo di installazione, per cui c‘è l‘impianto a pavimento,
l‘impianto fotovoltaico, la pompa di calore aria-acqua. Se questa configurazione prenderà piede in maniera significativa occorrerà pren­derne atto e adeguarsi















 
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